Dragon Keepers (2018)
My evaluation:
Designer: Lacerda Vital
Lacerda Catarina
Artist: Dimitrievski Mihajlo
Edited by: Knight Works, LLC
Number of players: 1 - 6
Plying time: 45 minutes
Users: Da 6 anni
Ambient: Proteggere ed addestrare gli ultimi Draghi.
Categorie: Co-operative Games
Mechanics: Combinations-Line up
Motor: Cards
Dice
Components: See the components
Graphics: 8
Rules: 6
Pleasure: 7
Luck: 2
Complexity: 3
BGG rating:
Voto: 6.54
Votes: 335
Ranking: #7713
Rating on Magazine
Ilsa: N.A.
Plato: B
Spielbox: N.A.
Win Magazine: N.A.

Description

In DRAGON KEEPERS i giocatori dovranno proteggere gli ultimi draghi rimasti sulla terra dagli attacchi dei cacciatori e poiché si tratta di animali normalmente pacifici, dovranno anche addestrarli perché possano difendersi anche da soli lanciando vampate di fuoco contro i loro nemici.

Sono previste due modalità: per i bambini (semplice e veloce) e per i più grandi, giocando in maniera collaborativa, ma senza mai poter indicare né le carte che ognuno intende utilizzare nel turno, né verso quale drago verranno dirette quelle azioni. In entrambi i casi si piazzano al centro del tavolo le sei grandi tessere dei draghi, con il lato “buono” in alto e, al centro si mette una carta che raffigura il capo dei cacciatori.

All’inizio del turno si lanciano tanti dadi “Cacciatore” quanti sono i partecipanti e si sposta ognuno di essi sopra al drago di cui mostra il simbolo: questo significa che i cacciatori vogliono attaccarli e dunque tocca ai difensori cercare di aiutarli. Ogni giocatore ha a disposizione 6 carte “Personaggio” (ognuno dei quali è “legato” ad un particolare drago), 2 gettoni “Difesa”, 1 gettone “Addestramento” e un gettone “Guarigione”.

Per prima cosa bisogna cercare di accordarsi sulle azioni che è bene compiere, poi ognuno sceglie una carta “Personaggio” e la posa, coperta, davanti a sé, aggiungendo un gettone “Azione” (in base a quanto vuole fare): le carte vengono girate in ordine di turno e si procede alla difesa dei draghi, al loro addestramento, a guarire le loro ferite, ecc.

Vincono i giocatori se riescono ad addestrare un numero di draghi pari al livello di difficoltà scelto, ma se anche un solo drago viene ucciso la compagnia ha perso.

Comment

Ai livelli di difficoltà più alti di DRAGON KEEPERS le cose si fanno davvero difficili perché bisogna addestrare tutti i draghi e le armi contro i cacciatori sono meno efficaci: il gioco è quindi interessante soprattutto ai livelli intermedi, anche perché addestrare un drago è possibile solo se non è stato già ferito o preso di mira dai cacciatori (cioè con uno o più dadi sopra), cosa difficile da ottenere dopo qualche turno.

D’altra parte iniziare ad addestrare il maggior numero di draghi “liberi” nei primi turni non è così semplice perché tutti i draghi hanno 3-4 punti vita e se non vengono difesi o guariti fin da subito è difficile impedire che uno di essi venga ucciso: questo significa che spesso il programmato addestramento non può essere fatto perché bisogna curare un altro drago già ferito che rischia di morire.

L’altra difficoltà viene dal fatto che si può intervenire su un drago solo se si ha una carta “Personaggio” col suo simbolo e ad ogni turno si utilizzano un personaggio e un gettone “Azione” diversi e che non saranno più disponibili finché il giocatore non dichiarerà “passo” saltando un turno.

Ogni azione riuscita permette di ottenere una carta “Magia” (con le quali si possono eseguire ulteriori azioni speciali) o un gettone supplementare: in particolare sono ambiti i gettoni “Attacco” che permettono ai giocatori di dare ordine ad un drago già addestrato di attaccare i cacciatori. Purtroppo nel mazzo delle carte “Magia” si nascondono ulteriori cacciatori (ognuno dei quali aggiunge un dado al lancio iniziale) e quindi sarà necessario addestrare rapidamente i draghi più forti per ridurre in cenere qualche cacciatore (e i relativi dadi)..

Gioco divertente ma non facile come potrebbe sembrare ad un primo sguardo: serve almeno una partita di prova per capire tutti i meccanismi e soprattutto per imparare a dividersi le azioni giuste senza fare errori o sovrapposizioni (infatti chi fa un’azione già eseguita da chi lo precede perde il turno).

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