Designer: |
Hach Hjalmar
Silva Lorenzo Ricci Luca |
Artist: |
Chiu Cinyee
|
Edited by: |
Horrible Games
Ghenos Games |
Number of players: | 2 - 4 |
Plying time: | 45 minutes |
Users: | Da 8 anni |
Ambient: | Costruire un castello usando tessere del Mah Jong |
Categorie: |
Abstract Games
|
Mechanics: |
Reflection
Combinations-Line up |
Motor: |
Tiles
|
Alternate names: |
Castello del Drago (Il)
|
Components: | See the components |
Graphics: | 8 |
Rules: | 7 |
Pleasure: | 7 |
Luck: | 1 |
Complexity: | 3 |
BGG rating: | |
---|---|
Voto: | 7.12 |
Votes: | 7.856 |
Ranking: | #796 |
Rating on Magazine | |
---|---|
Ilsa: | N.A. |
Plato: | B |
Spielbox: | A |
Win Magazine: | N.A. |
In quasi tutte le recensioni che ho letto si paragona DRAGON CASTLE al gioco del Mah-Jong, facendo però confusione fra il vero gioco originale, nato in Cina e diffusosi poi in tutto il mondo, ed il videogame che porta lo stesso nome.
Mentre per il Mah Jong originale si parte creando con le tessere una "muraglia" quadrata da cui attingere per formare tris, coppie e scale, il videogame è piuttosto un solitario che parte da una figura iniziale (composta usando tutte le tessere disponibili) e chiede di scartare in maniera ordinata le tessere a coppie, cercando così di eliminarle tutte per vincere.
DRAGON CASTLE prende in effetti ispirazione proprio dal videogame e suggerisce una serie di "castelli" (il regolamento fornisce 13 diverse combinazioni iniziali, per 2-3-4 giocatori) composti da un numero variabile di tessere, disposte su tre piani in diversi tipi di “forma”, da cui partire per iniziare una partita. Si gioca fino a quattro e le regole per fare punti sono piuttosto diverse dal solitario.
Dopo aver creato il "castello" ed avere distribuito a tutti in partecipanti una plancia personale ed un "santuario" (una specie di pagoda di plastica nera) la partita inizia con il primo giocatore che esegue una delle tre possibili azioni:
(a) pescare due tessere uguali dal castello, la prima delle quali deve essere obbligatoriamente presa dal piano più alto, e giocarle sulla propria plancia;
(b) pescare una sola tessera (sempre dal piano più alto), giocarla sulla propria plancia e prendere un santuario dalla riserva;
(c) scartare una tessera del castello per fare 1 Punto Vittoria (PV).
Le tessere sono di 6 tipi diversi: "fazione" (cerchi gialli, bambù verdi e spade rosse), "speciali" (stagioni azzurre e venti neri) e "draghi" (viola), Quando vengono posate sulla plancia bisogna far sì che, poco a poco, si formino delle combinazioni di 4 o più tessere adiacenti in modo da ottenere immediatamente dei PV
Poi tutte le tessere usate vengono rovesciate sul dorso ed è possibile posare su di esse 1-2 santuari. Inoltre da quel momento in poi le tessere rovesciate e senza santuari sopra possono essere usate come base per avere altre combinazioni al secondo o al terzo piano
Alla fine della partita si conteggiano tutti i santuari, ognuno dei quali darà 1-2-3 PV a seconda se si trova la 1°-2°-3° piano. La partita finisce quando nel tabellone restano solo tessere al primo piano: i giocatori possono anche prelevare appositi dischetti "drago" che scandiscono la fine del turno. Chi ha più PV vince.
A parte qualche bonus particolare DUE sono in realtà i modi principali per fare punti a DRAGON CASTLE:
le combinazioni di tessere dello stesso colore (chiamati nel gioco "set di consolidazione") e
i santuari posati su pile di 1-2-3 o più piani.
Naturalmente il primo sistema è quello basilare perché senza "consolidare" non si possono girare le tessere e se non ci sono tessere girate non si possono costruire i piani più alti. I "set" delle tessere "fazione" permettono inoltre di posare UN SOLO santuario ogni volta che vengono consolidati; quelle "speciali" consentono la posa di DUE santuari e quelle del "drago", oltre ai due santuari danno 1 PV.
È ovvio che i giocatori fanno molta attenzione al tipo di tessere che gli avversari stanno prelevando in modo da evitare di andare a mettersi in concorrenza sugli stessi colori oppure ... per cercare invece di dare loro fastidio prendendo proprio i pezzi di cui avrebbero bisogno.
Consolidare un gruppo di 4 tessere assegna solo 2 PV, ma a volte è meglio incassare poco e preparare la strada per i piani superiori piuttosto che perdere troppo tempo aspettando che si liberino le tessere più interessanti.
Come nel videogame in solitario infatti anche in DRAGON CASTLE si possono prelevare solo tessere che abbiamo un lato libero, quindi per arrivare ad una combinazione importante spesso è necessario prelevare prima le tessere che bloccano quelle desiderate (e sperare che gli avversari non ve le portino poi via sotto al naso).
Con 5-6-7-8 tessere consolidate si fanno invece 3-4-5-6-8 PV ed è per questo che nella fase centrale della partita (quando si hanno già delle consolidazioni) bisognerebbe cercare di fare combinazioni importanti, da 6 tessere almeno in su.
Una volta imparato il gioco base si possono aggiungere le carte "Spirito" e "Drago":
le prime indicano delle combinazioni che fanno ottenere dei bonus speciali durante il gioco (ma ogni volta che si deve incassare il bonus si scarta una delle proprie tessere)
le seconde aggiungono PV alla fine della partita, sempre se si sono realizzate certe combo.
Durata del gioco limitata, manipolazione delle tessere, ricerca delle combo fanno sì che il gioco sia piuttosto divertente e faccia venire voglia di concatenare fra loro più partite.
Aprendo la scatola quadrata di Dragon Castle siamo immediatamente colpiti dal termoformato bianco che contiene tutti i componenti e sorregge le plance di cartoncino. Poi subito dopo l’occhio viene attratto dai 116 blocchi di plastica bianca con una faccia stampata in stile cinese: 72 di queste tessere sono chiamate “Fazione” (24 “cerchi” di colore giallo, 24 “spade” di colore rosso e 24 “bambù” di color verde), 32 sono quelle “Speciali” (16 “venti”, di colore nero, e 16 “stagioni” di colore azzurro) e le ultime 12 sono per i “Draghi” (di colore viola). Completano la confezione 40 “Sacrari” di plastica nera (a forma di pagoda), 7 gettoni “Conto alla rovescia”, due tabelloni di cartoncino (285x285mm) stampati su entrambe le facce, quattro plance più piccole (195x195 mm) sempre stampate su cartoncino, una tessera “Primo giocatore”, quattro carte riassuntive e due mazzetti di 10 carte ciascuno (“Spiriti” e Draghi”) di cui parleremo più avanti. La grafica in stile “cinese” è molto ben ambientata: d’altra parte l’illustratrice, Cinyee Chiu, anche se vive negli Stati Uniti è originaria di Taiwan e dunque s’intende bene di quest’arte.
Follows on balenaludens.itMagazine | Number | Year | Title | Page | Writer | Type |
---|---|---|---|---|---|---|
ILSA Magazine | 48 | 2017 | Prime Impressioni | 26 | Di Marco Mauro | Recensione breve |
Spielbox | 2017/7 | 2018 | Deceiving look | 32 | L.U.Dikus (Jochen Corts) | Recensione dettagliata |
WIN The Game Journal | 514 | 2018 | Played for you | 16 | Recensione breve | |
Plato | 105 | 2018 | Rien ne se perd, rien ne se crée, tout se transforme | 48 | Bonnard Vincent | Recensione dettagliata |
Spielbox | 2018/2 | 2018 | Omaggio: due nuove "basi" per il castello | 0 | Gioco o inserto | |
Balena Ludens | 2018-07/12 | 2018 | Sembra "Mah-Jong" e invece ... | 07-23 | Cremona Pietro (To read) | Recensione dettagliata |