Auteur: |
Levi Laurent
Lalet Michel |
Illustrateur: |
Levi Laurent
Lalet Michel |
Editeur: |
Dal Negro
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Nombre de joueurs: | 2 |
Durée moyenne: | 30 minutes |
Public: | Da 8 anni |
Milieu: | Allineare delle sfere per espellere quelle avversario |
Genre: |
Abstrait
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Mécanique: |
Combinaisons-Alignements
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Moteur: |
Logique-Raisonnement
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Composants: | Voir les composants |
Graphique: | 8 |
Règles: | 7 |
Agrément: | 6 |
Hazard: | 0 |
Complexité: | 4 |
Evaluation BGG: | |
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Voto: | 6.48 |
Votes: | 7.817 |
Classement: | #1999 |
Evaluation sur Magazines | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | C |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
ABALONE è un gioco astratto che utilizza una scacchiera di plastica nera a forma esagonale contenente 61 fori (per l'alloggiamento delle sfere) fra loro collegati tramite guide in rilievo.
Dopo aver piazzato sulla griglia del tabellone le 14 sfere bianche e nere i giocatori si alternano "spostando" di una casella, con una spinta delle dita, una delle loro sfere in qualsiasi direzione.
In alternativa si può effettuare la spinta di 2-3 sfere allineate e del proprio colore, sia in linea retta (avanti o indietro) sia lateralmente, mantenendo l’allineamento: è invece vietato spostarne un numero maggiore.
Se le sfere sono a contatto con alcune dell'altro colore possono spingerle di una casella, ma solo in caso di superiorità numerica (2 a 1, 3 a 1 o 3 a 2): questa mossa è chiamata "sumito" e, naturalmente, si può fare solo in linea retta.
Non è mai obbligatorio spingere le sfere nemiche, ma se così facendo una di esse finisce fuori campo il giocatore che ha effettuato la spinta guadagna 1 punto.
La partita è vinta da chi per primo riesce ad espellere la sesta sfera dell'avversario.
Con delle regole minimaliste e con un tempo di gioco medio di 15-20 minuti è facile effettuare 2-3 partite di seguito ad ABALONE.
Per evitare però che un giocatore allunghi esageratamente i tempi pensando troppo alla mossa successiva le regole prevedono anche che si possa fissare un tempo massimo per l'intera partita, usando un orologio da scacchi.
Inutile dare brevi consigli sulla tattica di gioco perché, come negli scacchi, ci sono infinite possibilità e spesso bisogna reagire in maniera coerente ad un attacco dell'avversario.
Prima di effettuare una mossa però sarà bene esaminare le possibili contromosse perché a volte, spinti dalla possibilità di espellere una sfera nemica, è possibile cacciarne 2-3 delle nostre in una situazione difficile, con l'avversario che potrebbe inizialmente limitarsi a "spezzare" il nostro asse portando in stallo le sfere per poi attaccarle una ad una da un altro lato.
Per questo normalmente le caselle più a rischio sono quelle del bordo campo, per cui le partite inizialmente vedono i due giocatori ammassare sfere al centro cercando di creare situazioni di "sumito" (ovvero una linea di sfere in maggioranza sul nemico) ma facendo bene attenzione a reagire alle minacce mettendo in stallo le sfere.
Il gioco ha sempre il suo fascino e maneggiare queste sfere di vetro colorato dà anche sensazioni "tattili" molto appaganti.
Il gioco viene ideato dai francesi Michel Lalet e Laurent Lévi nel 1987. Il nome deriva da quello di un grosso mollusco, conosciuto anche come "orecchia di mare", che in italiano si chiama aliotide, ma è anche una specie di mostro semantico tra il prefisso latino "ab" e il vocabolo inglese "alone" (che significa "solo"). Si gioca su un particolare tavoliere esagonale di plastica formato da sessantuno posizioni cave. Ogni giocatore dispone di quattordici biglie di vetro, bianche per un giocatore, nere per l'altro.
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