KITES (che in italiano significa “aquiloni”) è un gioco “cooperativo” abbastanza insolito: gli aquiloni sono rappresentati da 6 clessidre di diverso colore (e di durata diversa) che vengono piazzati “stesi” al centro del tavolo:

• Una di plastica bianca della durata di 60 secondi
• Una di plastica rossa della durata di 30 secondi
• Una di plastica arancione della durata di 45 secondi
• Una di plastica gialla della durata di 60 secondi
• Una di plastica blu della durata di 75 secondi
• Una di plastica viola della durata di 90 secondi

Si distribuiscono a tutti 3-5 carte coperte (in base al numero dei partecipanti), poi il primo giocatore mette in piedi la clessidra bianca e tutti guardano le loro carte: a turno ognuno ne gioca una sul tavolo e solleva (se era ancora stesa) o capovolge la/le clessidre indicate sulla carta, mentre tutti gli altri controllano quanta sabbia rimane negli altri colori e dà indicazioni o chiede aiuto per intervenire su una che sta per esaurirsi. Poiché non ci sono carte aquilone “Bianche” questa clessidra può essere capovolta solo scartando una carta mono-colore e al posto di quella indicata.

Dopo aver giocato la sua carta e mosso la/le clessidre il giocatore pesca una nuova carta dal mazzo: quando questo si esaurisce è vietato capovolgere la clessidra bianca e quindi bisogna affrettarsi a scartare tutte le carte in mano perché quando essa si esaurisce (oppure se arriva in fondo una qualsiasi altra clessidra colorata) la partita finisce. A questo punto si contano le carte rimaste in mano a tutti i giocatori per conoscere il livello di “bravura” raggiunto dal gruppo. Se TUTTE le carte sono state giocate la vittoria è netta, altrimenti i giocatori cercheranno di fare meglio nella partita successiva.

Chi vede i componenti di KITES per la prima volta (carte e clessidre) sicuramente non resta molto impressionato e dubito che si fermerebbe a fare una partita di prova se non venisse… obbligato dagli amici. Dopo la prima partita invece tutti reclamano una rivincita, e poi una terza prova, e così di seguito per un’oretta almeno.

In effetti diventa quasi un “punto d’onore” riuscire a sbarazzarsi di tutte le carte prima dell’esaurimento di una delle clessidre: la prima partita, confessiamolo, solitamente è un… fiasco completo, visto che tutti i giocatori se la prendono con una certa calma, cercando di ragionare su quale sia la carta giusta e difficilmente, fuori turno, cercheranno di dare indicazioni ai compagni, concentrati come sono sulle loro carte.

Nelle partite successive l’adrenalina monta notevolmente e nessuno accetta più “passivamente” di farsi battere da sei “stupide” clessidre colorate! Quindi tutti si impegneranno al massimo non solo nel giocare rapidissimamente la loro carta per rovesciare le clessidre indicate, ma anche per segnalare agli altri di che colore sono le carte possedute, indicare l’urgenza di rovesciare una delle clessidre che sta per esaurirsi o anche per offrirsi di giocare un certo colore richiesto come urgente.

Risultato? Un gioco caotico, con tutti i partecipanti che allungano le braccia per girare clessidre, facendone anche cadere qualcuna per la fretta (e queste vanno riposizionate sul lato più breve, per punizione) ed affannandosi a urlare agli amici quali siano le carte necessarie con urgenza. Insomma… divertimento puro!